Il conto alla rovescia nella notte di capodanno di una nota emittente tv era impreciso. Visto che i guai non arrivano mai soli, scorreva erroneamente qualche parola ingiuriosa sullo schermo.

Nelle polemiche di questi giorni, nessuno si è accorto del recondito significato del termine "capo-danno", ovvero che l'inizio dell'anno infatti è un danno, una vera catastrofe.

Continuo a non capire perché tutti siano così allegri. Evitiamo di parlare di aumenti dei biglietti del treno, dell'autostrada, delle tariffe di luce e gas, argomenti noiosi, tipici da incontro in ascensore, molto meglio le scale dove nessuno parla e si bisbiglia soltanto.

Con il capo-danno scadono o scadranno a breve abbonamenti, assicurazioni, contratti, documenti, medicine, schede telefoniche, cibi nel frigorifero e in scatola: QUESTO È IL PROBLEMA REALE!

Dopo il salasso dei regali natalizi, arriva una sterminata serie di pagamenti solo perché è cambiato l'ultimo numero in fondo alla data. Tutti criticano il Santo Natale come evento sempre più consumistico, ma cosa c'è di più consumistico del Capodanno?

Perché criticate tutti il 2015, lo insultate, poi festeggiate ed esultate per un "felice e prospero 2016"?

Non vi rendete conto che, se si decidesse di restare ancora un anno nel 2015, si risparmierebbero cifre enormi? Molto di più rispetto all'ora legale. Oltre all'ora legale bisognerebbe istituire l'ANNO LEGALE, ovvero portare il calendario indietro di un anno. Con un solo anno legale si risolverebbero tutti i problemi economici del nostro paese! Ma è pura utopia.

Nonostante tutto, confesso, anch'io il 31 dicembre non vedevo l'ora: poi ho messo l'orologio.

Ed è arrivato il 2016.

GioZ

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