In arrivo la nuova moda del veganismo
Ogni dieta ha una sua scuola: dalle elementari alle alimentari
Secondo l’OGM (Osservatorio Grugliaschese Mangereccio), in Italia, il ritmo di crescita delle nuove diete è superiore a quello demografico. Si prevede che entro il 2060 sulla penisola ci saranno più diete che abitanti. Per far fronte all’aumento esponenziale di nuove teorie alimentari, alcuni saranno costretti a seguire due o tre diete in contemporanea, con rischio di obesità e aumento di malattie cardiocircolatorie.
In questo momento vanno per la maggiore i vegetariani, i vegani, i raw vegan (come i precedenti, ma con meno voglia di stare ai fornelli), i crudisti (che a dispetto del nome non sono amanti del prosciutto di Parma), i carnivori, i No Carb, gli smoothisti (nessuno sa cosa mangino), i fruttariani, i localivori, solo per citare i più noti.
Per non parlare delle diete dissociate o associate al gruppo sanguigno, al segno zodiacale, al codice fiscale: ne abbiamo per tutto i gusti.
Queste categorie si evolvono a velocità impressionanti, tali da far impallidire l’informatica e l’Hi-Tech.
L’ultima frontiera dell’alimentazione è quella del VEGANISMO, un vero e proprio melting pot dietistico. In pratica i veganisti (der. Lat. vegan-opportunisti) si nutrono di vegetali, soprattutto cereali e di animali vegani, con la particolarità che devono essere assolutamente già morti.
Un veganista che si rispetti non farebbe mai uccidere un agnello per il pranzo di Pasqua, tuttavia, se passando davanti a una macelleria equina, vedesse nella teca refrigerata bistecche e hamburger, potrebbe tranquillamente acquistarle per il proprio menù, in quanto il cavallo è già morto e non acquistarne la carne tempestivamente, col rischio che diventi immangiabile, equivarrebbe a non onorare il sacrificio dell’animale. Da qui la denominazione di vegan-opportunista.
Il buon veganista ha a disposizione un jolly a settimana per potersi cibare di pesci, che in tal caso verrebbero equiparati a verdure (essendo muti come le melanzane).
Altre interessanti categorie di mangiatori indefessi sono rappresentate da LIMITISTI, LONGEVISTI e QUANTIFICATORISTI.
I primi cercano di contenere il danno cibandosi di animali poco longevi: mangiando un animale che vivrebbe un solo anno, questo perde pochi mesi di vita, mentre sacrificandone uno che vivrebbe 60 anni, perderebbe anni e anni della propria esistenza.
Ci sono farfalle che vivono soltanto mezz'ora. Giusto il tempo di deporre le uova.
Si parla di farfalle vere, labili, non di quelle tatuate, che sono indelebili... Le effimere vivono un’ora e mezza e passano quasi tutta la loro vita a cercare di riprodursi, una vita al massimo. Da qui il detto: meglio un’ora da Rocco che 100 anni da farlocco.
I longevisti invece mangiano solo animali che ormai hanno fatto la loro vita, cioè quando hanno vissuto almeno 3/4 della loro esistenza.
In entrambi i casi si prevede battaglia da parte di animalisti, che tenteranno di alterare i pedigree agli animali di razza e a quelli in via di estinzione, modificando la data di nascita. Nei casi più estremi cercheranno di spacciare cani per panda e pappagalli per aquile reali.
Menzione e parte per le cavie da laboratorio che non vivono oltre i 3-5 anni.
Per i quantificatoristi invece è importante cibarsi di animali che abbondano in natura. Un quantificatorista non divorerebbe mai un panda o una balena bianca, ma si nutrirebbe esclusivamente di formiche, cimici, moschee e zanzare, creando il minor danno possibile, essendo questi animali numerosissimi e soprattutto fastidiosi.
Future categorie di mangiatori:
I palleriani - coloro che si nutrono di palle, spacciate per informazioni nutrizionali e dietetiche.
I paroliani - quelli che si mangiano le parole.
Gli onicofagi - mangiatori di unghie (le proprie). In casi estremi questi soggetti potrebbero anche arrivare a diventare maniriani, cioé a mangiarsi le mani.
I foglianivori - mangiatori di foglie. Pare che questa dieta renda molto astuti e intuitivi.
I ghiandariani - di loro si dice che mangiano come porci.
I briciolivori - di loro si dice che mangiano come uccellini.
I caccariani - c'è poco da spiegare: di solito lo fanno non per loro volontà, ma c'è anche qualche masochista che ci prova gusto. In ogni caso si riconoscono dall'alito.
I menenfrighisti o menenfrigani – quelli che se ne infischiano e mangiano quello che trovano nel frigo
I cocani – quelli che pasteggiano solo in compagnia di una nota bevanda e solo quella, riconoscibili dalle rumorose emissioni di natura gassosa anche se la gassosa è un’altra bibita.
Gli etnicani – quelli che mangiano solo etnico, snobbando la cucina italiana.
I suziwani – come gli etnicani però mangiano a casa.
M & M & GioZ- ACC
Un leone nano vegano della savana eporediese
Tags: ACC, IL PESTO DEL CARLINO
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